Dal Passo Luisàs 3019 m si attacca la cresta costituita da uno sbalzo piuttosto ripido di roccia malsicura che si risale in un primo tratto tenendosi leggermente sul lato di V. Po.
Più sopra si sale seguendo costantemente il filo della cresta per buone rocce e lastroni od evitandone le difficoltà sul versante di V. Po, su roccia però meno buona.
Oltrepassato un marcato intaglio, si prosegue ancora per un ripido tratto della cresta fino ad un ultimo piccolo intaglio ai piedi delle ripidissime rocce terminali che formano la vetta; tenendosi a sinistra di queste, si raggiunge, sempre in salita, una piccol selletta a S della vetta, al principio della cresta SO; volgendo allora a estra per le rocce terminali si è in breve in vetta.
La via non è tecnicamente difficile ma purtroppo la roccia malsicura rende tutto alquanto più difficile.
Sopratutto sul primo salto prestare attenzione agli appigli, anche i più rassicuranti saltano, proprio come è accaduto a mio socio Andrea.
Successivamente la roccia è migliore.
Dal passo la via è indicata da una slavata freccia rossa e relativa scritta "est", successivamente si incontrano ometti e qualche segno rosso.
All'intaglio è difficile allestire una doppia a causa della mancanza di validi ancoraggi, si riesce però a scendere seguendo una esposta cengetta lato val Po.
Discesa per la via normale lato val Pellice, risalita al passo del lousiràs, buco di viso e ritorno al pian del Re.
Con l'ottima compagnia di andrea.
Dettagli e foto su: www.lafiocavenmola.it