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Dai soci : Becca dell'Aouille Ferrata Bethaz-Bovard via ferrata
Inviato da Anonimo il 16/09/06 (1670 letture)
Dai soci

Abbastanza discutibile, come un po' tutte le vie ferrate, questa tipologia di salita. Anche per la presenza di circa 1800 gradini metallici lungo tutto il percorso, che non lasciano spazio alla tecnica. E' praticamente una continua salita in verticale su pareti perfettamente a 90°, considerare il notevole sviluppo e il disvello di circa 1000 metri che copre, da effettuare quindi solo con cerezza di tempo favorevole. Solo l'ultimo tratto in cresta sotto la cima, diventa un percorso attrezzato che obbliga a compiere passaggi di arrampica su roccia abbastanza solida, ma talvolta molto esposta su entrambi i versanti.
Per completare la descrizione in modo più completo
"http://www.vieferrate.it/ferratabethaz.htm"

Partenza: Valgrisenche mt.1690
Arrivo: Becca dell'Aouille mt.2605
Dislivello: 915 mt.
Tipologia: Via Ferrata
Difficoltà: EEA
Esposizione: E,SE
Tempo Impiegato: 4 h (salita) 7 h totale

Foto 1
Foto 2
Foto 3
Foto 4
Foto 5

altre foto su www.lafiocavenmola.it

Dai soci : Cresta est del Monte Granero
Inviato da e.scagliotti il 28/08/06 (1679 letture)
Dai soci

Dal Passo Luisàs 3019 m si attacca la cresta costituita da uno sbalzo piuttosto ripido di roccia malsicura che si risale in un primo tratto tenendosi leggermente sul lato di V. Po.
Più sopra si sale seguendo costantemente il filo della cresta per buone rocce e lastroni od evitandone le difficoltà sul versante di V. Po, su roccia però meno buona.
Oltrepassato un marcato intaglio, si prosegue ancora per un ripido tratto della cresta fino ad un ultimo piccolo intaglio ai piedi delle ripidissime rocce terminali che formano la vetta; tenendosi a sinistra di queste, si raggiunge, sempre in salita, una piccol selletta a S della vetta, al principio della cresta SO; volgendo allora a estra per le rocce terminali si è in breve in vetta.

La via non è tecnicamente difficile ma purtroppo la roccia malsicura rende tutto alquanto più difficile.
Sopratutto sul primo salto prestare attenzione agli appigli, anche i più rassicuranti saltano, proprio come è accaduto a mio socio Andrea.
Successivamente la roccia è migliore.
Dal passo la via è indicata da una slavata freccia rossa e relativa scritta "est", successivamente si incontrano ometti e qualche segno rosso.
All'intaglio è difficile allestire una doppia a causa della mancanza di validi ancoraggi, si riesce però a scendere seguendo una esposta cengetta lato val Po.
Discesa per la via normale lato val Pellice, risalita al passo del lousiràs, buco di viso e ritorno al pian del Re.
Con l'ottima compagnia di andrea.

Dettagli e foto su: www.lafiocavenmola.it

Dai soci : Salita alla Bessanese per la cresta Rey (nord)
Inviato da mountain il 24/08/06 (1985 letture)
Dai soci

Bellissima gita in compagnia di Lorenzo.
Pernottato al Refuge d'Avèrole; salita la cresta nord e scesi dalla normale fino a Vincendiéres (ore totali circa 16).
Giornata senza nuvole ma alquanto fredda.
Per le immagini vedere "Fotografie".

Dai soci : Sassismo in Val di Susa di Umberto Mancin
Inviato da e.scagliotti il 21/08/06 (1578 letture)
Dai soci

Sono un socio della sezione di Almese, poco frequentante, ma fedele.

Approfitto della posta elettronica proprio perchè mi faccio vedere poco in
sede per sottoporle il problema dell'abbandono dei massi erratici presenti
sul territorio.

Sono un ex free-climber o meglio un ex" sassista" con da circa un hanno ha
ripreso in modo poco constante l'attività ed ho scoperto a malincuore che
quasi tutti i massi scoperti e tracciati dal compianto Giancarlo Grassi sono
in disuso e quesi completamente riassorbiti dal bosco.

Penso sia un vero peccato per l'opera importante della Grande Guida Alpina
Valsusina e per le opportunità di allenamento che offrono ai climber locali.

Ho già fatto presente il problema al segretario della sezione chiedendo se
era possbile avere l'autorizzazione dal Corpo Forestale a ripulire e
sistemare i vari siti.

Quì lo scrivo e quì o nego, ho già iniziato, nei ritagli tempo, a tagliare
piante e rovi, ad asportare muschio e rampicanti e a risegnare le vie
esistenti. Il tutto in maniera un po' "truffaldina"....

Se fosse possbile vorrei che il CAI si attivasse per avere le ovute
autorizzazioni così da riportare in vista il ondo del "sassismo".

Dalla attività di ripristino si potrebbe fare lustro la sezione
pubblicizzandola.

Umberto Mancin
umbitrumbitero@libero.it

Dai soci : Doveva essere 'Traversata dei Rocher Cornous'....
Inviato da e.scagliotti il 21/08/06 (1300 letture)
Dai soci

Doveva essere 'Traversata dei Rocher Cornous'....e invece è diventata 'Rognosa d'Etiache'!
Ancora una volta (...dopo il tentativo al Gran Cordonnier...) la bella valle di Rochemolles non ci ha concesso di intraprendere la gita desiderata.
Questa volta con Lorenzo eravamo lanciati nell'ardua impresa di percorrere la cresta dei Rocher Cornous oltretutto nel verso 'difficile' ovvero quello dal Passo della Rognosa a quello dei Rocher Cornous. (...la sera prima probabilmente avevo bevuto troppo...)
Purtroppo fin dal mattino una fittissima nebbia ricopriva la cresta...ma fiduciosi che con il passare del tempo sarebbe svanita siamo saliti a tutta birra fino al Passo (1.45 h), ma al Passo al posto di migliorare il tempo è peggiorato regalandoci un freddo intenso e una bella pioggerellina mista a nevischio. Dopo circa 30 minuti di attesa e imprecazioni decidiamo di lasciare perdere e per non sacrificare del tutto la giornata decidiamo di salire la facile via normale della Rognosa d'Etiache.
Nonostante le rocce umide in 45 min arriviamo sull'antecima regalandoci qualche facile passaggino di arrampicata.
Da lì in breve, seguendo la cresta arriviamo alla punta Nord-Est.
Ovviamente pian piano il meteo si ristabilisce e ben presto sia la Rognosa, sia la cresta dei Rocher è sotto un bel sole...ma 'ormai è tardi'...come direbbe il Vasco!
Pazienza sarà per la prossima volta...

Foto 1
Foto 2
Foto 3

Altre foto su LaFiocaVenMola

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